MILIA in Puglia

In qualità di Lead Partner di progetto, la Regione Puglia ha posto in essere azioni progettuali strutturate, prevedendo, da una parte, interventi di coordinamento rivolti a tutte le Regioni coinvolte nella sperimentazione e, dall’altra, azioni specifiche volte all’implementazione degli interventi sperimentali sul proprio territorio.

In particolare, la Regione Puglia ha provveduto a coordinare l’attività di analisi dei contesti delle sperimentazioni sia sul versante delle falegnamerie che delle colonie agricole, mediante l’elaborazione di un modello di rilevazione, adottato da tutte le Regioni partner, che ha poi permesso la produzione di schede descrittive di analisi, le quali hanno costituito un tassello prioritario per lo svolgimento delle successive attività.

Sulle falegnamerie è stato elaborato un documento sulle caratteristiche dell’organizzazione interna e dei processi produttivi in essere agli istituti penitenziari di Lecce e Sulmona, ricostruendo la catena del valore e impostando un lavoro di razionalizzazione dell’attività produttiva.

Relativamente alla sperimentazione negli istituti penitenziari di Sulmona e Lecce, è stata dapprima avviata la fase di co-design degli articoli di arredo con l’elaborazione dei primi calcoli strutturali sui concept ideati e, in parallelo, è stato condotto uno studio teso ad individuare una nuova una tecnologia di processo per la realizzazione dei prodotti.

In particolare, è stato previsto il ricorso ad incollatura e piegatura di legno in multistrato che permetterà la produzione di articoli aventi un elevato grado di innovazione e design, grazie all’utilizzo di macchinari innovativi.

In questa direzione è stato licenziato anche un primo Modello di Business accompagnato da un Documento di Linee Guida per pianificare le attività ed orientarne l’organizzazione interna alle strutture.

 

È stato poi commissionato il lavoro di prototipazione degli articoli di arredo (sedia, tavolo e sgabello, armadio e letto), dopo aver completato e condiviso lo studio ingegneristico riguardante i calcoli strutturali applicati sui concept. Successivamente sono state avviate le procedure finalizzate all’acquisizione dei macchinari, nello specifico due presse, una incollatrice e una macchina a controllo numerico (CNC). 

Nel mese di maggio 2022 è stata avviata la presa in carico dei detenuti della Casa Circondariale di Lecce e nel mese di novembre è partita la formazione specialistica rivolta a 110 detenuti, finalizzata all'acquisizione delle competenze necessarie al loro impiego nell'azienda carceraria.

Nel corso della sperimentazione sono stati altresì individuati e mappati alcuni dei processi organizzativo-decisionali in seno al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. Nello specifico sono stati acquisiti i dati necessari per la rilevazione dei fabbisogni interni del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) ed esterni dei PRAP (Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria) e dei relativi istituti, giungendo alla creazione di un apposito database implementato con le informazioni raccolte a seguito delle risposte ricevute e delle interviste effettuate.

Nel corso del 2023 sarà avviata, negli istituti penitenziari di Sulmona e Lecce, la produzione in pre-serie con una attività di affiancamento da parte del nucleo tecnico che interverrà nella realizzazione delle prime prove di produzione per ogni opportuno adeguamento dei progetti di design degli articoli nell’ottica di semplificare e ottimizzare le operazioni. 

 

Per quanto concerne le colonie agricole, è stato fornito uno studio che ha permesso di comprendere le caratteristiche dei terreni, le potenziali produzioni agricole avviabili, i vincoli produttivi oltre che i diversi circuiti commerciali attivabili. Subito dopo esperti in ambito di commercializzazione delle produzioni agricole hanno condotto confronti e approfondimenti tecnici con gli stakeholder progettuali impegnati nelle sperimentazioni delle colonie agricole per procedere alla definizione degli elementi costitutivi della proposta di valorizzazione economica e riorganizzazione delle produzioni agroalimentari delle colonie, contribuendo alla redazione del modello di business, del piano di marketing e del modello organizzativo a supporto degli interventi condotti da Regione Toscana e Regione Sardegna che poi svilupperanno i loro Piani operativi.

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