Contrasto al caporalato

Il contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato rappresenta una delle priorità della Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni, Antimafia sociale di Regione Puglia.

Il fenomeno, diffuso sull’intero territorio nazionale, e soprattutto nel settore agricolo stagionale, è caratterizzato dalla violazione di disposizioni in materia di orario di lavoro, salari, contributi previdenziali, diritti alle ferie, salute e sicurezza sul luogo di lavoro e trattamento dignitoso. Il sistema del cosiddetto “caporalato” fa riferimento a forme illegali di intermediazione, reclutamento ed organizzazione della manodopera.

Si tratta di un meccanismo che si insinua tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto nei confronti di soggetti come migranti, donne e minori che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità e bisogno, traducendosi spesso in violazione dei diritti umani e dei diritti fondamentali sul lavoro.

La Regione Puglia, sul tema, ha approvato leggi sul contrasto del lavoro irregolare (n. 28 del 2006), per l’accoglienza ed integrazione degli immigrati (n. 32 del 2009), sulle politiche del lavoro e il contrasto al lavoro nero e al caporalato (n. 29 del 2018) e interviene con politiche e interventi per rafforzare i servizi di trasporto dei lavoratori agricoli stagionali e per promuoverne l’inserimento presso le aziende agricole aderenti alla Rete del lavoro agricolo di qualità (legge di stabilità n. 1 del 2016).

La Regione Puglia aderisce al "Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura", quale organismo di coordinamento a livello nazionale, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che riunisce tutti gli Enti istituzionali coinvolti a livello nazionale e territoriale, al fine di sviluppare una strategia di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato.

Aderisce al coordinamento delle Regioni del Mezzogiorno riunite nel programma Su.Pre.Me. (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate) ed ha attivi, presso le Prefetture, i tavoli provinciali di contrasto al caporalato, composti dalle associazioni datoriali e sindacali, l’ispettorato del lavoro, l’agenzia delle entrate, le procure e le associazioni dei migranti più rappresentative.