Sezione politiche abitative
L'Osservatorio Regionale, istituito in Puglia con la Legge regionale n. 20/2005 e inserito nella rete di Osservatori regionali facenti capo all'Osservatorio Nazionale istituito dalla Legge 431/98, non è solo una struttura di analisi e valutazione della condizione abitativa in grado di dare un supporto conoscitivo alle politiche della Regione e degli enti locali, ma anche una struttura di cooperazione fra gli attori istituzionali e sociali che operano nel campo delle politiche abitative.
ORCA si propone di:
Individuare tempestivamente fenomeni e aree problematiche;
Determinare possibili soluzioni;
Istruire, sul piano tecnico, processi decisionali, misure normative e linee di intervento;
Coinvolgere attivamente i soggetti istituzionali e sociali nella analisi e nelle politiche abitative.
Le attività svolte dall'ORCA consistono:
Nella integrazione e normalizzazione di dati e informazioni provenienti da fonti già esistenti sul territorio sia a livello nazionale sia locale (Comuni, Province, Uffici dello Stato, ecc);
Nella gestione di dati e informazioni da acquisire attraverso specifiche indagini e ricerche;
Nella promozione della cooperazione tra differenti livelli istituzionali attorno al tema casa e nella valorizzazione del patrimonio di conoscenze e esperienze di soggetti sociali, sindacali e istituzionali
Idea guida:
L'idea di fondo, riassumibile nello slogan "case, ma non solo", parte da una considerazione più ampia del termine abitare, riferito non esclusivamente alla condizione dell'alloggio ma soprattutto al sistema allargato di relazioni fisiche e sociali in cui l'alloggio si colloca. In questo senso indagare sulla condizione di disagio significa andare oltre il dato, per cercare di comprendere il modo in cui viene percepita la condizione dell'abitare e i fattori importanti per l'utenza. L'obiettivo è anche quello di comprendere le relazioni tra le politiche abitative e percorsi di vulnerabilità sociale, indagando sulle interazioni tra esclusione abitativa e esclusione sociale. Spesso infatti si trattano i soggetti interessati dal disagio come categorie statiche di destinatari, senza cercare di comprendere in che modo la casa entra nella spirale di esclusione o inclusione e il modo in cui interagisce con altre forme di disagio.