La riforma del Terzo settore in Puglia
Negli ultimi anni molto è cambiato, e molto altro sta ancora mutando, nel mondo del Terzo Settore in Italia. La Riforma del Terzo Settore è il testo di legge (l.n. 106/2016) che riordina tutto il mondo del no Profit, ridisegnandone i profili identitari e creando la nuova figura degli Enti del Terzo Settore (ETS). Il Codice del Terzo Settore (D.lgs.117/17 e smi.) che, assieme ai decreti attuativi, mette assieme, rivedendole e aggiornandole, tutte le norme del settore, introduce sostanziali novità tra cui il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), i nuovi rapporti con la pubblica amministrazione e l’acquisizione della personalità giuridica, nuove disposizioni fiscali e in materia di trattamento delle risorse umane e molto altro ancora.
Per passare dai pronunciamenti di principio delle leggi, alle pratiche amministrative, per sostenere le associazioni e i Comuni in questo complesso percorso che vede impegnati associazioni ed enti locali per molto tempo, la Regione Puglia ha messo in atto una serie di azioni.
Nel luglio 2017, prima ancora che fosse pubblicato il Codice del Terzo Settore, venne convocata una prima riunione per discutere i contenuti del Codice di imminente pubblicazione. Da quel primo incontro nacque il Tavolo regionale per l’attuazione della Riforma del Terzo Settore di cui fanno parte Forum Terzo Settore, tutti i Centri di Servizio al Volontariato, le reti di associazioni maggiormente rappresentative sul territorio regionale.
Il tavolo ha una doppia componente, in sede politica e tecnica e ha il compito di governare, rispettivamente con indirizzi e strumenti, la riforma in Puglia. Istituito poi formalmente nel gennaio 2018 (A.D. 12/2018), il Tavolo ha supportato il lavoro di associazioni e Comuni con tre circolari, la prima per gestire la fase transitoria delle modifiche richieste dalle leggi nazionali, la seconda per fornire indirizzi puntuali nelle modifiche statutarie per la trasformazione in ETS delle associazioni già operanti e attive in Puglia, la terza per fornire ragguagli tecnici sulla gestione immediatamente precedente la trasmigrazione nel RUNTS.
In questo secondo lavoro, allegati alle Linee Guida regionali per gli adeguamenti statutari, ci sono anche gli schemi di statuto modelli da adottare, proprio al fine di facilitare il compito a tutti gli addetti ai lavori. Il Tavolo ha altresì l’ambizioso compito di provare a riscrivere la normativa pugliese in tema di Terzo Settore, una sorta di Codice regionale del Terzo Settore, che sia adeguato ai dettati normativi nazionali e tracci le linee unitarie per comporre il profilo di questo variegato mondo, il Terzo Settore.
Contemporaneamente la Regione Puglia ha sottoscritto quattro Accordi di Programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con una dotazione finanziaria che va da un minimo di 1.4 milioni di euro a un massimo di 1,9 circa per ciascuna annualità in favore di Organizzazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale iscritte nei rispettivi regionali, a cui di recente sono state aggiunte anche le Fondazioni di Terzo Settore, per sostenere azioni innovative, generative di Capitale Sociale. A queste risorse si aggiungono ulteriori fondi a sostegno delle associazioni proprio per fronteggiare la crisi pandemica. Il programma regionale che sostiene e promuove le azioni degli Enti di Terzo Settore si chiama PugliaCapitaleSociale, giunto nel 2021 alla terza edizione. Ha un radicamento molto importante, l’art. 118 ultimo comma della nostra costituzione che prevede che per effetto del principio di sussidiarietà, Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscano l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. Il programma avviato nel 2018 finanzia progetti fino a 20.000,00 euro PugliaCapitaleSociale 2.0 (A.D. 633/2018 Avviso 1-2018).
Nel marzo 2021, la giunta regionale ha approvato il nuovo programma regionale PugliaCapitaleSociale 3.0 che investe sul territorio 8,6 milioni di euro in favore di associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato. Si tratta di un programma finalizzato allo sviluppo della cittadinanza attiva, alla promozione del welfare di comunità, per sostenere e consolidare le forme di collaborazione tra le reti locali, orientate alla promozione della cittadinanza attiva e alla tutela dei beni comuni. Vuole incentivare, a livello regionale, lo svolgimento di attività di interesse generale promosse dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale e Fondazioni di terzo settore e, al contempo, la concessione e l’erogazione di contributi alle associazioni per fronteggiare la gravissima situazione di difficoltà nella quale si sono trovate le organizzazioni che hanno dovuto sospendere o implementare le proprie attività nel corso del 2020, per effetto delle disposizioni legate all’esigenza di contenere la diffusione del contagio da COVID-19.
Due le linee di finanziamento, una prima linea (Linea A) scommette sulla capacità delle organizzazioni di terzo settore di produrre capitale sociale, adottando modalità innovative nelle comunità di appartenenza. I progetti dovranno prevedere, quindi, azioni e interventi di cittadinanza attiva, nei quali sia chiaramente esplicitato il valore sociale e il carattere innovativo delle iniziative proposte, sia rispetto alle opportunità di consolidamento delle organizzazioni proponenti, sia rispetto all’impatto sociale nelle comunità in cui esse operano. Ciascun progetto potrà ricevere un contributo finanziario regionale nella dimensione massima di Euro 40.000,00 e in ogni caso la quota di finanziamento regionale non può superare il 90% del costo totale ammissibile del progetto approvato. La restante quota parte del costo totale ammissibile del progetto approvato (cofinanziamento), pari almeno al 10% resterà a carico dei soggetti attuatori, siano essi il soggetto capofila o eventuali partner di progetto.
Con la seconda linea (Linea B), la Regione Puglia intende sostenere le attività ordinarie delle associazioni che nel corso del 2020, per effetto delle disposizioni legate all’esigenza di contenere la diffusione del contagio da COVID-19, hanno faticato ad avere continuità. La finalità è altresì quella di sostenere le attività delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale volte a fronteggiare le emergenze sociali ed assistenziali determinate dall’epidemia di COVID-19, che un ruolo rilevante hanno avuto nella tenuta di moltissime comunità locali. Il rimborso sarà riconosciuto nella misura massima del 80% delle spese effettivamente sostenute e documentate, considerate ammissibili, e comunque entro il limite massimo di 8.000,00 euro per ciascun richiedente.
Il registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS), non ancora operativo, è una delle più importanti novità previste dal Codice del Terzo settore e lo strumento che renderà in gran parte attuativa la Riforma. Il decreto n. 106 del 15 settembre 2020 prevede 40 articoli che disciplinano il funzionamento del Registro che sostituirà gli attuali registri regionali, in particolare le procedure di iscrizione e cancellazione degli enti, la loro migrazione da una sezione all’altra, la tipologia di documenti da presentare per l’iscrizione, la modalità di deposito degli atti e di trasmigrazione degli enti, le regole di gestione del registro e il funzionamento dei relativi uffici, le modalità di comunicazione con il Registro delle imprese. Il Registro unico nazionale del Terzo settore si comporrà delle seguenti sezioni (art.46, c.1 del Codice del Terzo settore):
- Organizzazioni di volontariato (Odv) (artt.32 a 34 del Codice);
- Associazioni di promozione sociale (Aps) (artt. 35 e 36 del Codice);
- Enti filantropici (artt.37 a 39 del Codice);
- Imprese sociali, comprese le cooperative sociali. Per tali enti l’iscrizione nel Registro imprese soddisfa in automatico l’iscrizione nel Runts;
- Reti associative (art.41 del Codice);
- Società di mutuo soccorso, (artt. da 42 a 44 del Codice);
- Altri enti del Terzo settore, a cui saranno iscritti gli enti che presentano le caratteristiche di cui all’art .4 del Codice del Terzo settore, diversi da quelli elencati nei punti precedenti.
La competenza in relazione alla generalità degli enti spetta agli Uffici regionali o provinciali sul cui territorio l’ente ha sede legale; fanno eccezione le reti associative, per le quali sarà sempre competente l’Ufficio statale del Runts, anche qualora la rete sia iscritta ad un’altra sezione del registro (si ricorda che le reti associative sono infatti gli unici enti a poter essere iscritti contemporaneamente in due o più sezioni), e le imprese sociali, la cui competenza spetta al Registro imprese.
In Puglia nel giugno 2019 è stato istituito (A.D. 554/2019) l’Ufficio regionale del Registro unico nazionale del Terzo Settore (art. 45 del D.lgs. 117/17 e smi.).
La Delibera di Giunta regionale n. 1147 del 07/07/2021 ha investito notevoli risorse per l’implementazione, l’organizzazione e la gestione dell’Ufficio regionale del RUNTS in accordo con l’Agenzia regionale ARTI.
Nelle more dell’operatività del RUNTS, la Regione Puglia ha innovato la procedura per l’acquisizione della Personalità giuridica, adeguandola alla nuova normativa nazionale. Sono state redatte le Linee Guida per l’acquisizione della personalità giuridica, dotandole degli schemi necessari per facilitare il compito di associazioni e Fondazioni (DGR 1773/2018).
Notizie collegate
Avviso di manifestazione d’interesse per progetti d’integrazione culturale, sociale, occupazionale ed abitativa destinati ai cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura nella Provincia di Foggia – Azienda Agricola Fortore
Avviso di manifestazione d’interesse per progetti d’integrazione culturale, sociale, occupazionale ed abitativa destinati ai cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura nella Provincia di Foggia – Azienda Agricola Fortore
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al 18 gennaio 2021 - 12:30

La Regione Puglia ha approvato l’Avviso di manifestazione d’interesse per la selezione di soggetti del Terzo settore per la co-progettazione e la presentazione di un progetto strutturato per la concessione in uso dell’intero complesso immobiliare di proprietà della Regione, denominato Azienda Agricola Fortore, sito nella provincia di Foggia, per la realizzazione di attività di promozione dell’integrazione culturale, sociale, occupazionale ed abitativa di Cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura.
Le attività previste rientrano nell’ambito delle seguenti progettualità:
- “P.I.U. -SUPREME Percorsi Individualizzati di Uscita dallo sfruttamento a supporto ed integrazione” finanziato dal PON INCLUSIONE FSE 2014-2020 – Asse III, CUP B35B19000250006, Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di Integrazione, nella sua qualità di Organismo Intermedio del PON Inclusione FSE 2014-2020;
- “Supreme” (Agreement Number: 2019/HOME/AMIF/AG/EMAS/0086), ammesso a finanziamento dalla Commissione Europea - Direzione Generale Migrazione e Affari Interni con nota ARES (2019) 4873189 del 25 luglio 2019, CUP: I21F19000020009, cofinanziato dal Asylum, Migration and Integration Fund (AMIF – Programma Annuale di Lavoro 2019 per l’assistenza emergenziale) – Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI 2014-2020).
I progetti proposti devono rispettare le seguenti finalità:
- concessione in uso dell’intero complesso immobiliare Azienda Agricola Fortore, per un periodo di 6 anni, con vincolo di utilizzo del bene affidato per la gestione dell’accoglienza abitativa dei cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura e la realizzazione di attività di agricoltura sociale innovativa, in grado di integrare dimensioni imprenditoriali nell’utilizzo del bene con progettualità di co-housing dei lavoratori;
- attivare ogni utile e necessaria azione per valorizzare il potenziale inclusivo del complesso per l’accoglienza abitativa di coloro che vi dimorano;
- sostenere la realizzazione di interventi e la gestione di percorsi individualizzati di integrazione culturale, sociale ed occupazionale dei destinatari accolti presso il complesso immobiliare o individuati nel territorio della provincia di Foggia;
- promuovere la prevenzione, il contrasto e l’emersione delle situazioni di grave sfruttamento lavorativo in agricoltura;
- dare continuità alla accoglienza degli immigrati e dei cittadini stranieri oggetto di altre progettualità attivate dalla Regione Puglia nel medesimo complesso immobiliare.
Nell’elaborazione della proposta progettuale il soggetto concorrente dovrà far riferimento al Progetto tecnico (presente nell’Avviso), ed esplicitare tutti gli elementi utili a mettere in evidenza come la candidatura trovi concreta fattibilità ed efficacia nella zona individuata e riesca a garantire un impianto unitario per la gestione ed attuazione degli interventi e delle azioni in essa previste.
Soggetti proponenti
Possono presentare una proposta progettuale preliminare tutti i soggetti del terzo settore, in forma singola, costituiti o che si impegnano a costituirsi in ATS ed i loro Consorzi.
I candidati devono avere almeno una sede legale od operativa nel territorio della provincia di Foggia o devono impegnarsi a collocare una sede operativa nei territori identificati.
I membri dell’ATS o del consorzio devono specificare le parti di attività che saranno eseguite dai singoli componenti con l’indicazione della quota parte di finanziamento di competenza di ognuno.
Si precisa inoltre che, pena l’inammissibilità della candidatura presentata, alcune attività dovranno obbligatoriamente essere gestite da:
- Organismi Accreditati dalla Regione Puglia per lo svolgimento di attività formative;
- Organismi accreditati dalla Regione Puglia a far parte della rete dei Servizi per il lavoro, purché qualificati dalle normative regionali quali enti promotori di tirocini extracurriculari ovvero soggetti autorizzati allo svolgimento di attività di intermediazione a livello nazionale ai sensi del D.lgs. n. 276/2003 Titolo II – Capo I e s.m.i. (iscritti nell’Albo informatico delle Agenzie per il lavoro – sez. I e III).
I componenti dell’ATS, devono individuare, sin dal momento della presentazione del progetto, il soggetto capogruppo/capofila, il quale sottoscriverà la concessione in nome e per conto proprio e degli altri componenti dell’ATS. La Regione Puglia, in caso di revoca parziale o totale delle attività, potrà rivalersi nei confronti dei singoli soggetti componenti dell’ATS, solidalmente responsabili, fino all’intero ammontare.
È consentita la presentazione di progetti da parte di soggetti non ancora costituiti in ATS.
Modalità e termini per la presentazione delle domande
Le proposte progettuali e la relativa documentazione dovranno essere inviate entro le ore 12.30 del giorno 23 dicembre 2020, a pena di esclusione dalla procedura, al seguente indirizzo pec: sic.regionepuglia@pec.rupar.puglia.it.
Alla domanda redatta secondo lo schema presente nell’ avviso andrà allegato:
- il piano economico-finanziario;
- il progetto tecnico;
- in caso di raggruppamenti non ancora costituiti, dichiarazione d'intenti a costituirsi in soggetto giuridico;
- in caso di consorzi, indicazione delle parti di servizio svolte dalle consorziate.
Per tutte le specifiche si rimanda all’Avviso e ai suoi allegati.
Documenti
Pubblicato il 19 novembre 2020