Progetti

Dal 2019 la Delegazione di Roma ospita giovani laureati selezionati con bando del 2017, dall'Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario di Puglia (ADISU).
La concessione delle borse di ricerca ha la finalità di favorire il perfezionamento professionale e scientifico di giovani laureati pugliesi.
Intento primario è infatti "far crescere nell'ambito delle politiche di sviluppo della ricerca della Regione una nuova generazione di ricercatori, offrendo loro la possibilità di sviluppare progetti trasferibili alla Regione stessa e all'ADISU, acquisendo saperi diversificati anche attraverso l'interazione con gli organismi comunitari e gli organi centrali dello Stato".

Studio condotto dal Dott. Giuseppe Grifa

Commento sull'esperienza
Il periodo di ricerca presso la Delegazione Romana della Regione Puglia mi ha permesso di vivere una esperienza stimolante e formativa. Il contatto con il personale dell’Ufficio e la possibilità di interfacciarmi con il sistema delle Conferenze e con le ulteriori attività istituzionali devolute alla Struttura ha rappresentato un’opportunità di crescita umana e professionale.

Ho avuto l’occasione di integrare la tradizionale metodologia della ricerca accademica con l’apporto pratico e funzionale del quotidiano lavoro dell’Ufficio. Ciò mi ha dato modo di ampliare le mie conoscenze e competenze in una dimensione più complessa e sistematica.

Studio condotto presso la Delegazione romana della Regione Puglia nel periodo settembre 2019 - settembre 2020 dal Dott. Mauro Bux.

Commento sull'esperienza
La borsa di ricerca ADISU usufruita presso la Delegazione romana della Regione Puglia consente di vivere un'importante esperienza formativa per tutti gli studiosi che intendono coniugare l'analisi qualitativa e quantitativa dei temi rilevanti per l'Amministrazione regionale alla sua contestualizzazione all'interno di tutti gli organi della PA coinvolti.
Si tratta di un'esperienza diversa dalla classica attività di ricerca accademica che ha l'obiettivo di porre il ricercatore a stretto contatto con la macchina amministrativa e con le sue articolazioni.

Piano di miglioramento della formazione professionale in Puglia in un'ottica nazionale e comunitaria, studio condotto dalla Dott.ssa Carlotta De Matteo.

A partire dal 2008 inizia un processo di riforma del sistema scolastico italiano con l'introduzione percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, di competenza regionale.
I percorsi di IeFP, di durata triennale o quadriennale, permettono di assolvere al diritto-dovere all'istruzione e di conseguire Qualifiche e Diplomi professionali.
In risposta alle mutate esigenze formative e sociali, le Regioni hanno revisionato e rinnovato il 'Repertorio Nazionale delle figure di qualifica e diploma dell'IeFP' che è stato approvato in Conferenza Stato Regioni il 1 agosto 2019.

Commento sull'esperienza
Vincere la borsa di ricerca ADISU Puglia ha significato per me un’importante opportunità di crescita professionale e personale. L’ambiente lavorativo ed il personale della Regione in servizio presso la struttura tecnica di Delegazione romana sono stati fonte di continuo stimolo.
Durante il periodo di ricerca ho acquisito nuove competenze ed accresciuto le mie conoscenze professionali grazie, anche, al contato con ambienti nazionali ed internazionali. L’esperienza è stata, nel complesso, assolutamente positiva.

Identificazione di buone prassi e rassegna degli strumenti di finanziamento disponibili, studio condotto dal Dott. Simone Pizzi.

La crescente attenzione riposta da parte degli stakeholder rispetto alle tematiche connesse allo sviluppo sostenibile ha comportato la necessità per i policy makers di identificare percorsi di crescita in grado di contemperare al loro interno tali nuovi stimoli.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati, infatti, da una crescente consapevolezza circa l’impossibilità di operare attraverso modelli economici non in grado di tenere conto al loro interno delle esternalità generate dalle aziende all’interno dei territori in cui esse operano. Sul punto, studiosi e policy makers hanno evidenziato come il recente passato risulti essere stato caratterizzato da un progressivo deterioramento dell’ecosistema a causa delle attività antropiche. Tale evidenza trova conferma, inoltre, dalla rapida diffusione di strumenti normativi volti a favorire la transizione verso modelli operativi maggiormente in grado di coniugare al loro interno profili di economicità e sostenibilità.

In tal senso, favorire ka transizione verso modelli di business circolari rappresenta la principale sfida per policy makers e soggetti privati.
La centralità del tema trova conferma, infatti, nell’analisi dei principali documenti internazionali in tema di climate change e sviluppo sostenibile, i quali evidenziano a più riprese come tale processo evolutivo rappresenti una leva strategica attraverso cui operare allo scopo di mitigare le esternalità negative derivanti dall’attività antropica condotta nel recente passato.

Alla luce di tali considerazioni, il presente progetto va ad inserirsi all’interno della linea di ricerca denominata: “L’economia circolare: analisi delle politiche europee, nazionali e regionali di settore; identificazione di buone prassi e rassegna degli strumenti di finanziamento disponibili”. Nello specifico, l’analisi tratterà il tema relativo alla circular economy, allo scopo di individuare scenari evolutivi in grado di favorire il perseguimento di un maggiore grado di sostenibilità ambientale da parte delle PMI Pugliesi ed Italiane. In particolare, l’analisi riporrà specifica attenzione alle tematiche legate al non-financial reporting e ai sustainable business models, ovvero due tra le principali leve strategiche attraverso cui sostenere la transizione ecologica delle imprese e dei relativi contesti imprenditoriali all’interno di cui le stesse operano.

Commento sull'esperienza
La mia attività di ricerca, condotta sotto la supervisione della Delegazione Romana della Regione Puglia e del Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento, è avvenuta nel periodo compreso tra il mese di Marzo e il Dicembre 2020, ovvero nel pieno della pandemia COVID-19. Nonostante le limitazioni derivanti dalle difficoltà connesse allo svolgimento delle attività presso la sede romana durante la pandemia, la ricerca ha avuto luogo regolarmente attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali. In particolare, la mia ricerca, avente ad oggetto il macrotema dell’economia circolare, ha potuto beneficiare di webinar, documentazione e interazioni costanti con gli uffici regionali. Inoltre, il supporto fornito da parte della Delegazione Romana mi ha permesso di approfondire alcune tra le principali tematiche condotte da parte dell’Unione Europea, dell’Italia e della Regione Puglia.  Alla luce di tali considerazioni, l’esperienza di ricerca ha favorito il perfezionamento del mio background scientifico permettendomi di integrare le conoscenze teoriche sul tema della circular economy con casi di studio concreti relativi a progetti ed iniziative condotte da parte dei principali attori istituzionali attivi sul tema.

La ricerca svolta dalla Dott.ssa Rosa Stella De Fazio ha prodotto un'analisi del ruolo esercitato negli ultimi anni dalle Regioni italiane e delle autonomie locali nella fase "ascendente" del diritto dell'Unione europea, con un focus sulla futura emanazione dei regolamenti europei per la riforma della
Politica Agricola Comune (PAC) e sul ruolo esercitato dalla Regione Puglia in seno alla Conferenza delle Regioni.
A tal fine, è stata effettuata una ricostruzione sistematica del quadro normativo inerente al rapporto tra diritto interno e diritto dell'Unione europea - sul quale la legge italiana n. 234 del 2012 ha esercitato un impatto rilevante -, correlata ai recenti sviluppi
giuridici sul tema.