Combattere l’influenza o lasciarsi influenzare? Informazioni utili sul vaccino

Alla vaccinazione antinfluenzale possono essere associati alcuni effetti indesiderati.
La frequenza con la quale si ripetono o la loro intensità dipende dalla tipologia di vaccino, dalle modalità di somministrazione e dall’età o condizione fisica della persona vaccinata.
I vaccini cosiddetti “inattivati”, somministrati tramite iniezione, possono causare reazioni cutanee come arrossamenti nella zona dell’iniezione o meno frequentemente febbre, dolori muscolari, articolari o mal di testa.
I sintomi di questa entità non richiedono un trattamento ospedaliero, risolvendosi con trattamenti prescritti dal medico curante nel giro di pochi giorni.
Febbre, dolori e mal di testa, inoltre, possono presentarsi più frequentemente dopo la somministrazione su bambini o ragazzi rispetto a soggetti anziani.
Più raramente il vaccino antinfluenzale può causare reazioni allergiche come orticaria, asma o reazioni allergiche generalizzate causate ipersensibilità verso alcune componenti del vaccino.
Rischi dovuti al vaccino contro rischi connessi all’influenza
I vaccini autorizzati per l’uso nell’uomo sono sicuri perché sottoposti a continui controlli effettuati durante la loro produzione (test), prima della commercializzazione e anche durante la fase di immissione nel mercato.
I controlli effettuati prima della vendita e somministrazione sono attuati per garantire gli standard previsti dalle autorità internazionali e nazionali in materia.
Le statistiche relative agli eventuali effetti collaterali dovuti alla vaccinazione sono:
- arrossamento, gonfiore, dolore di breve durata nella zona di iniezione 15 ogni 100 dosi per il vaccino intramuscolo e 61 ogni 100 dosi per il vaccino intradermico
- sintomi simil-influenzali di breve durata: 42 casi ogni 100 dosi
I rischi dovuti alla malattia risultano invece più frequenti.
La percentuale delle infezioni, pari al 15%, si complica comportando:
- sinusiti e otiti (soprattutto nei bambini): 1 su 3 casi di influenza
- bronchiti e polmoniti
- aggravamento di malattie preesistenti (come diabete, malattie immunitarie, disturbi cardiovascolari, malattie respiratorie croniche)
- probabilità di decesso (in media 8000 decessi all’anno, di cui 1000 per polmonite; l’84% di questi riguarda soggetti con più di 65 anni).
Consulta sempre il medico o il pediatra di fiducia per qualsiasi dubbio o necessità.
Pubblicato il 28 ottobre 2020