Indietro Policlinico di Bari, un robot per il centro screening neonatale

Policlinico di Bari, un robot per il centro screening neonatale

Un robot digitalizza e classifica i prelievi ematici per ottimizzare l'attività del laboratorio di screening neonatale del Policlinico Giovanni XXIII. Insieme a quattro spettrometri di massa tandem è possibile completare le analisi entro 24/48 ore ed effettuare lo screening super esteso di 61 patologie metaboliche e genetiche.

I costi

La dotazione è stata finanziata con i fondi Fesr-Fse 2014/2020.

I tempi

Da marzo 2024 l'introduzione del robot come ultimo elemento in fase di programmazione del laboratorio di patologia clinica.

Il progetto

Le nuove apparecchiature permettono di completare tutte le procedure e le analisi il più velocemente possibile, con la massima accuratezza e senza interruzioni. La procedura prevede il prelievo di poche gocce di sangue dal tallone del neonato e fatte assorbire su un cartoncino (dryed blood spot, DBS), che riporta l’anagrafica del bambino. Gli spot ematici DBS vengono inviati con un servizio di trasporto dedicato al centro screening. Il compito del robot sarà quello di scansionare e classificare i cartoncini contrassegnati da un barcode che corrisponde all’identità e attraverso il quale sarà possibile risalire a tutti i risultati delle analisi. L’obiettivo è quello di diagnosticare subito le patologie metaboliche congenite prima che compaiano segni clinici per avviare così i neonati alla terapia. Contemporaneamente si sperimentano altri impieghi di un altro piccolo robot interattivo Aphel che potrebbe interagire con i bambini in sala d'attesa per intrattenerli nel momento che precede il prelievo ematico.

 

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Pubblicato il 18 marzo 2024