Banca d'Italia. L'economia della Puglia. Rapporto Annuale 2023

La Banca d'Italia pubblica il rapporto annuale sull'economia della Puglia, all'interno della serie "Economie regionali" che ha lo scopo di presentare studi e documentazione sugli aspetti territoriali dell'economia italiana, riferito a dati riferiti prevalentemente all'anno 2022. La serie comprende i rapporti annuali e gli aggiornamenti congiunturali. Per gli approfondimenti si può consultare la fonte.

Quadro d'insieme in Puglia
Nel 2022 l'economia pugliese ha continuato a crescere, anche se con un'intensità che si è progressivamente ridotta rispetto all'anno precedente. In base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) sviluppato dalla Banca d'Italia, nel 2022 l'attività economica in Puglia è aumentata del 3,3 per cento a prezzi costanti, in misura lievemente più contenuta rispetto alla media nazionale (3,7 per cento) e sostanzialmente in linea con quella del Mezzogiorno. In regione il prodotto risultava superiore dell'1,9 per cento rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia (1,0 in Italia).
Le imprese - Nel 2022 l'andamento del settore industriale si è indebolito: vi hanno inciso le difficoltà di approvvigio- namento degli input produttivi e l'andamento dei costi di materie prime e beni energetici, che sono cresciuti anche a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, per poi ridursi nei mesi più recenti. I rincari si sono trasferiti prevalentemente sui prezzi praticati dalle imprese e, in minor misura, hanno determinato una riduzione dei margini. L'accumulazione di capitale si è rafforzata; nei prossimi mesi l'andamento degli investimenti potrebbe risentire del rallentamento del quadro congiunturale e del maggior costo del credito. Nel medio termine gli in- vestimenti delle imprese di alcune aree industriali situate in regione potrebbero essere sostenuti dalle misure di agevolazione e di semplificazione previste dall'introduzione delle Zone economiche speciali.
Il settore delle costruzioni è cresciuto significativamente, sebbene in misura meno intensa rispetto all'anno precedente. La dinamica è stata sospinta dal comparto dell'edilizia privata e, in particolare, dalle agevolazioni fiscali per la riqualificazione degli edifici. La crescita ha riguardato anche i servizi, che hanno beneficiato dell'ulteriore incremento dei flussi turistici. L'agricoltura ha registrato invece una dinamica nel complesso negativa, determinata anche dalla forte instabilità dei prezzi delle materie prime agricole e dall'aumento dei costi. Negli ultimi decenni il settore è stato caratterizzato da un processo di concentrazione e modernizzazione dell'attività, che ha portato a una crescita della produttività, rimasta però minore della media nazionale e del Mezzogiorno.
Nel 2022 l'aumento dei costi di approvvigionamento ha inciso in misura contenuta sulla redditività e sulla solvibilità finanziaria delle imprese pugliesi. In presenza di riserve di liquidità abbondanti, la dinamica del credito ha continuato a indebolirsi in tutti i settori produttivi, risentendo anche dell'incremento del costo dei finanziamenti dovuto al processo di normalizzazione della politica monetaria.
Il mercato del lavoro - Nel 2022 le condizioni del mercato del lavoro hanno continuato a migliorare. L'occupazione, che ha superato i livelli pre-pandemici, è aumentata, in particolare nelle costruzioni. In questo settore, che riveste un maggior peso in regione rispetto alla media nazionale, la realizzazione delle opere finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) potrebbe determinare un'ulteriore forte crescita della domanda di lavoro. L'aumento del numero di occupati ha riguardato sia i lavoratori autonomi sia i dipendenti: la creazione di posti di lavoro alle dipendenze è stata sostenuta dalle posizioni a tempo indeterminato, sospinte anche dalla stabilizzazione di molti rapporti a termine attivati nel 2021.

Il miglioramento occupazionale ha favorito la partecipazione al mercato del lavoro e ha contribuito a ridurre il tasso di disoccupazione, che rimane tuttavia, soprattutto per i più giovani e per le donne, su valori di molto superiori alla media nazionale.

Le famiglie - Nel 2022 l'andamento positivo del mercato del lavoro ha sostenuto la dinamica dei redditi nominali delle famiglie; il forte aumento dei prezzi ha tuttavia eroso il potere di acquisto e ha frenato la crescita dei consumi, ancora inferiori ai livelli pre-pandemici. I rincari hanno interessato tutte le principali voci di spesa, in particolare i prodotti alimentari e le utenze, che incidono maggiormente sulla spesa delle famiglie meno abbienti: gli aumenti, pur mitigati dalle misure introdotte dal Governo, contribuiscono ad accrescere la quota di famiglie non in grado di sostenere l'acquisto di beni e servizi essenziali, che risulta già ampia in regione. Nei primi mesi di quest'anno la dinamica dei prezzi al consumo si è lievemente indebolita, ma resta molto sostenuta nel confronto storico.

I prestiti alle famiglie hanno continuato a crescere, sia nella componente del credito al consumo sia in quella dei finanziamenti per l'acquisto di abitazioni; a partire dal secondo semestre dello scorso anno le nuove erogazioni di mutui hanno tuttavia cominciato a contrarsi, riflettendo l'indebolimento della dinamica delle compravendite immobiliari e l'aumento dei tassi di interesse. L'incidenza dei prestiti a tasso fisso, che rimane elevata in regione, contribuisce a contenere l'esposizione delle famiglie al rischio di un aumento dell'importo delle rate.

Il mercato del credito - Nel 2022 i prestiti erogati alla clientela residente in Puglia hanno nel complesso rallentato, riflettendo la decelerazione del credito alle imprese. Nonostante l'aumento del costo dei finanziamenti e il venir meno delle misure di sostegno adottate per contrastare gli effetti della pandemia, la qualità del credito è rimasta elevata; in prospettiva, tuttavia, il peggioramento del quadro economico e la maggiore onerosità del debito potrebbero incidere sulla capacità di rimborso dei prestiti da parte di famiglie e imprese.

Anche la crescita dei depositi ha decelerato, in misura più intensa per quelli a vista, mentre il valore a prezzi di mercato dei titoli a custodia ha fatto registrare una diminuzione, dovuta soprattutto al calo del valore delle quote di fondi comuni, che ne rappresentano la principale voce, e delle azioni.

La finanza pubblica decentrata - Nel 2022 la spesa primaria degli enti territoriali pugliesi è aumentata rispetto all'anno precedente, sospinta dal rincaro dei beni energetici e dai maggiori costi per il personale. Gli investimenti pubblici sono invece rimasti stabili, ma nei prossimi anni beneficeranno dei fondi delle politiche di coesione, rivenienti dal nuovo ciclo di programmazione, nonché delle risorse del PNRR.

Con riferimento ai fondi del PNRR, a maggio 2023 risultavano assegnati a soggetti attuatori pubblici 9 miliardi di euro, un dato che a livello pro capite è superiore alla media dell'Italia. Il successo degli interventi finanziati dal Piano dipenderà dalla capacità delle Amministrazioni di svolgere in tempi relativamente brevi tutte le fasi necessarie all'impiego delle risorse: per raggiungere pienamente gli obiettivi di spesa, i Comuni pugliesi dovrebbero più che raddoppiare gli esborsi annui rispetto ai valori del triennio pre-pandemico.

Pubblicato il 13 giugno 2023