Scoperto dai ricercatori UniBa un marcatore nel sangue per la diagnosi precoce del tumore renale

I risultati di uno studio importante, svolto da ricercatori e chirurghi dell’Unità di Urologia, Andrologia e Trapianto dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista International Journal of Molecular Sciences.

Lo studio, rispettivamente coordinato e supervisionato dai professori Giuseppe Lucarelli e Pasquale Ditonno, validato in una popolazione di quasi 500 persone operate presso l’U.O. di Urologia Universitaria del Policlinico di Bari, si focalizza sull’individuazione e la caratterizzazione molecolare di un sottotipo di carcinoma renale dalla forma altamente aggressiva.

Il carcinoma renale a cellule chiare rappresenta il tumore maligno più frequente del rene e anche uno dei più difficili da diagnosticare e trattare poiché spesso si manifesta senza sintomi specifici e risulta resistente ai farmaci chemioterapici.

Ad oggi i meccanismi molecolari che ne causano lo sviluppo e la progressione non sono stati ancora del tutto chiariti ma, stando alla ricerca, questo particolare tipo di tumore, che iper-esprime una proteina di membrana chiamata Mucina 1, può essere identificato attraverso il dosaggio di un marcatore presente nel sangue, il CA15-3, solitamente utilizzato per diagnosticare il tumore della mammella.

I dati ottenuti dallo studio apportano notevoli implicazioni sia per la ricerca, perché aumentano la conoscenza dei meccanismi alla base dello sviluppo dei tumori renali, sia da un punto di vista clinico perché attraverso un semplice prelievo di sangue sarà possibile identificare un marcatore di aggressività facilmente dosabile, ponendo le basi per lo sviluppo di terapie che riconoscono la Mucina 1 come bersaglio molecolare di nuovi farmaci.

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Pubblicato il 27 dicembre 2022