Sottoscritto il protocollo d’intesa tra Puglia Sviluppo e Cooperazione Finanza Impresa (CFI), per il salvataggio delle imprese in crisi da parte degli stessi lavoratori

Delli Noci: “Con i fondi europei un’opportunità per le operazioni di Workers BuyOut”

Un programma di collaborazione per favorire il salvataggio di un’impresa in crisi partendo dalla principale tra le forze in campo: i suoi dipendenti. Il tutto sintetizzato in due parole mutuate dalla lingua inglese: “workers buyout” (Wbo), che significa letteralmente “riscatto da parte dei lavoratori”, vale a dire il salvataggio dell’azienda promosso dai dipendenti che subentrano nella proprietà.

È il tema del protocollo siglato questa mattina, 15 febbraio 2024, a Bari, nella sede della presidenza della Regione Puglia, tra Puglia Sviluppo, finanziaria in house della Regione Puglia, e CFI (Cooperazione Finanza Impresa), società cooperativa per azioni, partecipata e vigilata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e da oltre 350 imprese cooperative.

L’intesa è stata sottoscritta dalla presidente del Cda di Puglia Sviluppo Grazia D’Alonzo e dall’amministratore delegato di CFI Luca Bernareggi alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, della direttrice del dipartimento Sviluppo economico Gianna Elisa Berlingerio e del direttore generale di Puglia Sviluppo Antonio de Vito.

Nelle pagine del protocollo, i risvolti occupazionali degli interventi da attuare. L’intesa intende dare soluzioni alle crisi di impresa e sostenere l’avvio di attività economiche attraverso l’utilizzo di immobili sequestrati alla criminalità organizzata. In questi interventi, un ruolo fondamentale per sarà rivestito dai lavoratori che, grazie a un valido progetto imprenditoriale, potrebbero aprire la strada a una soluzione decisiva per il recupero dell’azienda e per il loro futuro occupazionale. Saranno infatti gli stessi lavoratori, riuniti in cooperativa, a rivitalizzare l’impresa altrimenti destinata alla liquidazione. Il tutto nel quadro normativo definito dalla Legge Marcora (L. 49/85) e dal Decreto Ministeriale 4.1.2021, la cui finalità è appunto la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso la promozione di operazioni di workers buyout in forma cooperativa.

Il meccanismo può essere così sintetizzato: i lavoratori investono le proprie risorse – dall’anticipo della mobilità (Naspi) al conferimento del Trattamento di fine rapporto (Tfr) – e possono utilizzare i fondi messi a disposizione della Legge Marcora per assumersi la responsabilità della gestione dell’azienda, procedendo eventualmente anche al suo rilevamento. Le aziende, rigenerate, riprendono a produrre e spesso mostrano un tasso di sopravvivenza superiore a quello delle imprese tradizionali, creando nuova occupazione.

Il processo ha una natura complessa. L’avvio del percorso, infatti, presuppone un’attenta valutazione delle reali possibilità dell’impresa e delle fonti di finanziamento dedicate. Proprio qui si inserisce l’azione del protocollo. L’intesa siglata in Regione Puglia, infatti, sarà finalizzata alla promozione sul territorio pugliese di iniziative volte a diffondere gli strumenti offerti per il sostegno di workers buyout; all’individuazione di interventi coordinati di carattere finanziario su singoli progetti e alla promozione delle diverse misure agevolative fra loro sinergiche; al supporto e all’affiancamento di quei soggetti che rientrano tra i destinatari delle misure e, in particolare, a workers buyout cooperativi provenienti da crisi o da passaggio generazionale; rami di azienda o immobili sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata, gestiti da cooperative di lavoro o sociali.

Per realizzare tutto ciò, CFI e Puglia Sviluppo metteranno a disposizione dei progetti le proprie professionalità, ma potranno anche avvalersi del contributo di altri soggetti che operano in ambito creditizio e finanziario.

“La strategia di sviluppo economico della Regione Puglia – ha evidenziato l’assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci – intende focalizzarsi anche sulle problematiche connesse con le crisi di impresa laddove vi siano le possibilità di rilevamento delle attività da parte dei lavoratori coinvolti nella crisi. Gli strumenti di sostegno già avviati, che saranno ulteriormente implementati per il ciclo di programmazione dei fondi europei 2021-2027, potranno offrire un’opportunità anche in questo senso. Si tratta di un obiettivo che, per essere perseguito, necessita dell’impegno delle istituzioni e del coinvolgimento di professionalità specializzate senza le quali la fattibilità dei nuovi programmi di sviluppo non potrebbe concretizzarsi. Attraverso questa collaborazione intendiamo inoltre coinvolgere il sistema creditizio, gli Ordini professionali e tutti gli stakeholder che potranno fattivamente impegnarsi nel perseguimento di questo importante obiettivo”.

“La collaborazione che parte oggi – ha spiegato la presidente di Puglia Sviluppo Grazia D’Alonzo – metterà le aziende e i lavoratori interessati a questo percorso nelle condizioni ottimali per realizzarlo in modo efficace. Il nostro obiettivo è definire strumenti agevolativi regionali che si possano integrare con quelli statali già esistenti per dare un concreto impulso alla rivitalizzazione di queste imprese. Intendiamo anche collaborare per orientare e supportare le cooperative nella presentazione di progetti di sviluppo che siano economicamente sostenibili, condizione indispensabile per avviare un intervento coordinato. Come sempre, Puglia Sviluppo sarà a fianco dei lavoratori interessati in un’azione di supporto e affiancamento”.

CFI – Cooperazione Finanza Impresa, che promuove e sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di imprese cooperative e, in particolare, di quelle costituite da lavoratori per il rilancio di imprese in crisi, supporta dal 1886 queste azioni di salvataggio.

Dal 2011 al 2021 ha deliberato 146 interventi a supporto di 88 progetti di workers buyout che sviluppano un valore di produzione superiore a 365 milioni di euro ed impiegano 2.286 addetti.

“Il protocollo siglato oggi – ha dichiarato Luca Bernareggi, amministratore delegato di CFI – è l’inizio di un percorso importante in una regione molto vivace nella quale si è riconosciuto il ruolo di CFI come strumento attuativo della legge Marcora. CFI oggi diventa partner di una società finanziaria a partecipazione regionale con la quale si potrà lavorare allo sviluppo di imprese cooperative che nascono o dai lavoratori di aziende in crisi o da imprese che hanno difficoltà di successione. Questa sinergia vuol essere anche un esperimento per altre regioni che in tutta Italia si stanno affacciando al tema dei workers buyout come una delle opportunità più importanti per difendere il lavoro, attraverso il sostegno economico e l’accompagnamento dei lavoratori nel piano industriale ed economico, grazie ai 40 anni di esperienza di CFI. Può diventare una spinta alla diffusione di un modello che ha dimostrato nel tempo si salvare dei posti di lavoro”.

“Il protocollo – ha aggiunto il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo – rafforza il ruolo che il movimento cooperativo ha svolto fino a oggi come organizzazione di rappresentanza territoriale. In questo percorso siamo in tre: Legacoop, Confcooperative e Agci. Aderendo a CFI, da oggi, abbiamo uno strumento in più da offrire ai lavoratori: potremo favorire le progettualità di lavoratori che vivono una crisi aziendale e che vogliono ripartire in modo organizzato nella rigenerazione dell’impresa nella quale lavorano. La Regione ci ha messo nelle condizioni di mettere in moto un sistema che risponde ai bisogni di queste persone”. 

Il protocollo avrà durata annuale e, in assenza di recesso, sarà automaticamente rinnovato per un altro anno.

Pubblicato il 15 febbraio 2024