Presentazione del Calendario comparato Ebraico Cristiano Islamico 2024

È stato presentato lunedì 29 gennaio, a Roma, nella “sala Marcello Mochi Onori” della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il “Calendario comparato Ebraico Cristiano Islamico” (Cacucci editori), pubblicazione curata dalla Regione Puglia e dalla Fondazione Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche economiche e sociali). Sono intervenuti Giulia Sforza (Conferenza delle Regioni e delle Province autonome) Roberto Venneri (Segretario Generale della Presidenza della Regione Puglia) e Vita Maria Surico (Vice Presidente della Fondazione Ipres)

Giulia Sforza, che ha portato i saluti del Segretario Generale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Alessia Grillo, ha sottolineato il favore con il quale la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha accolto la richiesta di tornare a ospitare la presentazione della nuova edizione del Calendario, particolarmente preziosa in un momento storico quale è quello attuale, segnato da conflitti sempre più diffusi e cruenti.

La vocazione alla pace, propria dell’identità della Puglia, terra della “convivialità delle differenze”, secondo l’espressione di don Tonino Bello, è stata sottolineata da Roberto Venneri, che ha poi richiamato le potenzialità della collocazione geografica della regione nel contesto mediterraneo. Nell’epoca delle transizioni, il confronto delle diversità e lo scambio di saperi, che da sempre caratterizzano quest’area del globo, rappresenta uno dei più significativi fattori di innovazione e creatività sociale.

La dimensione educativa del Calendario comparato è stata evidenziata da Vita Maria Surico, che ha segnalato la disponibilità della Fondazione Ipres al coinvolgimento del mondo della scuola.

“Un’agenda della solidarietà. Per amore del dialogo”: questo il senso di fondo della pubblicazione che la Fondazione ha avviato nel 2022 per l’iniziativa, rivelatasi lungimirante, di Mario de Donatis.

Nel suo intervento, Laura Marchetti, del comitato scientifico dell’Ipres, ha posto in evidenza la funzione dei calendari nella formazione della memoria collettiva e i grandi valori comuni che essi esprimono, soprattutto nelle tre religioni monoteistiche. In queste ultime, infatti, è presente la dimensione del viaggio, valore mediterraneo costitutivo, legato all’ospitalità, non solo dei corpi, ma, soprattutto, della parola. E dove sono presenti le parole non c'è la spada. Nell’area del Mediterraneo per molto tempo i fari sono stati accesi, attendendo chi viene dal mare, per ospitarlo. Quei fari sono poi stati spenti. Il Calendario comparato oggi segnala che il Mediterraneo può tornare ad essere il faro per dire no alla guerra, mediante la cultura, l’educazione e la scienza.

Il Rabbino Joseph Arbib, della Comunità ebraica di Roma, richiamando il libro dell’Esodo, meditato proprio in queste settimane nelle sinagoghe, ha osservato che il calendario è stato il primo atto richiesto da Dio al popolo d’Israele in uscita dalla schiavitù dell’Egitto. Nella privazione della libertà, era sottratta anche la disponibilità del tempo, nessuna ricorrenza poteva essere celebrata. Con la libertà, al popolo è stato restituito il tempo e perciò Dio ha affidato il compito di fissare le date e individuare le feste, secondo le fasi lunari e le stagioni. Il Calendario comparato è un punto di unione tra le tre religioni. Un’ottima iniziativa promuovere il dialogo di fratellanza, da rafforzare continuamente.

Per il prof. Massimo Abdellah Cozzolino, Segretario Generale della Confederazione Islamica Italiana, l’Islam pone molta attenzione al tempo come scansione della vita secondo i ritmi della natura ed il calendario guida la preghiera che è anche l’assolvere agli impegni della vita familiare. Attraverso la condivisione delle date importanti, il Calendario comparato testimonia la volontà di armonia sociale. Il richiamo al Mediterraneo quale luogo di prossimità, di culture e di tradizioni diverse impone attenzione agli sconvolgimenti del mondo attuale, testimoniati dal recente attentato in una chiesa in Turchia, durante la celebrazione della messa e, ancor prima, dalla tragedia del 7 ottobre, oltre che dai sempre più devastanti fenomeni di antisemitismo, che sembrano destrutturare il nostro tempo. Per contrastare guerra e terrorismo è necessario recuperare la dimensione educativa e costruire un’armonia per le generazioni future. Le parole del Corano, insieme alla fede e alla certezza, esprimono anche la condivisione del cammino per la ricerca della luce. Il Calendario comparato è uno strumento per educare al rispetto delle diversità, alla ricerca della luce, a lavorare insieme per un futuro di pace.

Don Giuliano Savina, Direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana (UNEDI), si è soffermato sul valore antropologico del calendario e sull’importanza di cogliere il senso del tempo nell’esperienza. Richiamando le figure di Piero Rossano ed Edda Ducci, ha indicato il valore della dimensione pedagogica per far sì che l’indicazione del senso della vita, proprio come suggerisce il calendario, diventi storia. Infine, don Giuliano Savina ha richiamato l’“armonia delle differenze”, indispensabile per superare la dimensione dialettica (io-tu, amico-nemico) ed abbracciare quella cosmoteandrica, in cui la piena consapevolezza del sé implica la presenza delle tre dimensioni: umana, divina e terrena. Il Calendario comparato aiuta a comprendere che questa consapevolezza, come la storia di ciascuno, evolve nel tempo e trasforma l’identità.

Nel chiudere i lavori, l’on. Claudio Stefanazzi, ricordando con commozione i frequenti richiami che Mario de Donatis era solito fare in qualunque circostanza, anche professionale, al valore ineludibile del dialogo, ha auspicato che le riflessioni condivise nel corso dell’incontro, così cariche di significati e implicazioni sociali, possano trovare ulteriori occasioni di approfondimento, a tutti i livelli istituzionali e territoriali, non solo in Puglia. L’iniziativa editoriale del Calendario comparato è certamente da considerare per ispirare nuove attività culturali e interventi della Regione Puglia.

Pubblicato il 01 febbraio 2024