Due borse di dottorato in Gender Studies finanziate dal Dipartimento Welfare della Regione Puglia: ricerca e pari opportunità al centro delle politiche sociali

Il Dipartimento Welfare della Regione Puglia compie un passo decisivo nell’attuazione della Legge Regionale 25/2024 (“Disposizioni per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso”). Con la delibera approvata in Giunta è stato autorizzato il finanziamento di due borse di dottorato di ricerca nell’ambito del Corso di Dottorato di Interesse Nazionale in Gender Studies, promosso dall’Università degli Studi di Bari, per un importo complessivo pari a 142.043,90 euro.

Il provvedimento prevede un Accordo di collaborazione tra il Dipartimento Welfare e il Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Ateneo barese, volto a definire specifiche linee di ricerca sui temi del gender gap, delle discriminazioni e dei processi di inclusione sociale. L’iniziativa, oltre ad attuare la norma regionale,  rappresenta un atto politico e culturale che rafforza il legame tra istituzioni e mondo accademico.

“Con questo intervento – dichiara il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – affermiamo con forza che il sapere è la prima forma di libertà. La conoscenza e la ricerca scientifica sono gli strumenti più potenti per combattere discriminazioni e stereotipi. Finanziando due borse di dottorato in Gender Studies, il Dipartimento Welfare non solo offre opportunità concrete a giovani studiosi, ma contribuisce a costruire le fondamenta di una società capace di riconoscere e valorizzare ogni differenza”.

“La Legge Regionale 25/2024 – sottolinea il consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia, Ruggiero Mennea – non è stata concepita come un semplice manifesto, ma come una piattaforma di lavoro che deve tradursi in azioni concrete. Le borse di dottorato che oggi finanziamo rappresentano uno strumento con cui i valori sanciti dalla legge diventano ricerca, formazione, cultura. Significa investire sul futuro, su giovani ricercatori che potranno restituire al territorio studi, proposte e conoscenze utili a rendere le politiche pubbliche più eque ed efficaci. Così il Dipartimento Welfare traduce i principi in risultati tangibili”.

Attraverso la ricerca universitaria, il Dipartimento Welfare intende aprire un dialogo costante tra scienza, politica e società civile, affinché il contrasto alle discriminazioni si basi su dati, evidenze e analisi approfondite.

“La scelta di finanziare la ricerca – evidenzia la direttrice del Dipartimento Welfare, Valentina Romano – è il segno di una visione strategica. Le disuguaglianze di genere e le discriminazioni legate all’identità sessuale e di genere sono fenomeni complessi, che vanno letti con strumenti adeguati. Pertanto, abbiamo deciso di avvalerci delle competenze del mondo accademico per affrontare questi nodi con rigore e innovazione. La collaborazione con l’Università di Bari ci consente di creare un circolo virtuoso in cui la ricerca alimenta le politiche pubbliche e, al tempo stesso, il welfare sostiene e orienta la ricerca. È un modello che mette al centro i diritti delle persone e il loro pieno riconoscimento nella comunità.”

L’Accordo con l’Università di Bari disciplinerà la gestione delle due borse di studio, che verranno attivate a partire dal 41° Ciclo – Anno Accademico 2025/2026. Le linee di ricerca saranno definite congiuntamente tra istituzioni e accademia, in modo da rispondere a priorità condivise e generare ricadute concrete sul territorio.

Con questa iniziativa, il Dipartimento Welfare della Regione Puglia si conferma come attore centrale nello sviluppo di politiche realmente inclusive, capace di coniugare sapere scientifico, programmazione pubblica e sensibilità sociale. Un investimento che guarda al futuro e che intende costruire una Puglia più consapevole, più equa e più giusta.

 

Pubblicato il 07 ottobre 2025