AUTONOMIA DIFFERENZIATA, EMILIANO A ROMA IN AUDIZIONE AFFARI COSTITUZIONALI DELLA CAMERA

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, EMILIANO IN AUDIZIONE AFFARI COSTITUZIONALI DELLA CAMERA


Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha partecipato giovedì 14 a Roma, a Palazzo Montecitorio, all’Audizione della 1^ Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati sull’Autonomia differenziata, alla presenza del Ministro Roberto Calderoli.

Link video intervento Emiliano in audizione
http://rpu.gl/aN3VL

“È inutile che ci pigliamo in giro, è sempre una questione di soldi. È ovvio che normalmente chi ha in mano una forza e un'energia tende a conservarla, anche se è di natura finanziaria” ha detto Emiliano intervenendo in audizione.

 

“L'assetto di questa vicenda rimane inchiodato per moltissimi anni. Viene fatta la legge Calderoli 1, sul federalismo fiscale. Ma sostanzialmente non succede nulla perché i LEP non vengono mai definiti.
Ho provato a capire come si potrebbero scrivere. In realtà i LEP sono la politica. Sono l'articolo 3 della Costituzione. Sono il principio di uguaglianza. Una cosa che non si fa con una commissione. Si fa governando. Si fa legiferando. Si fa lottando. Si fa sui diritti, sulle infrastrutture, sull'efficienza, sul modo di esprimersi dei territori, ma anche sul diritto. Quel che dispiace in questa vicenda è che l’autonomia differenziata venga addirittura contrabbandata per un vantaggio per il mezzogiorno. Che due Regioni, Lombardia e Veneto, facciano dei referendum regionali per consentire al Sud di diventare efficiente, è una roba che Checco Zalone avrebbe potuto usare come base per il suo prossimo film. Non ce lo meritiamo. Noi ci meritiamo di essere trattati così. Ve lo dico dal profondo del cuore e con sincerità. È irridente. Essere irrisi in una condizione di difficoltà perché il Sud è una condizione di difficoltà. Irrisi anche quando si fa uno sforzo enorme come stiamo facendo in Puglia negli ultimi vent'anni per venire fuori dalla cosiddetta questione meridionale, con tantissime mancanze da parte nostra che nessuno nasconde, ma anche con tantissime mancanze da parte del governo nazionale.
Allora è come dire: siccome i meccanismi perequativi naturali dello Stato nazionale incarnati dagli articoli 3 e 119 della Costituzione non hanno funzionato, adesso ve li togliamo.
Vi faccio una domanda: nella legge Calderoli c'è scritto in base a quali criteri il governo può dire sì o no? O è l'articolo quinto chi ha in mano ha vinto. E che succederà quando l'articolo quinto determinerà la violazione dei principi costituzionali? Un inferno di ricorsi alla Corte Costituzionale, un inferno di atti amministrativi che rispondono alle legislazioni regionali ma che non corrispondono alla legislazione nazionale. Quante volte il Governo dovrà impugnare le leggi delle Regioni per incompatibilità con la Costituzione? Quante volte i giudici le dovranno disapplicare per contrasto con le direttive europee? È stata progettata una Babele giuridica di dimensioni senza precedenti. In tutta sincerità io non riesco a immaginare nessuna organizzazione umana che come l'autonomia differenziata incarna il principio di “palla-fai-tu”: significa che ciascuno di noi, da domani chiude gli occhi e procede in base agli umori locali, alle condizioni particolari, alle esigenze elettorali, fate voi.
Su questa storia questo Parlamento sta assumendo una responsabilità senza precedenti. Perché lo fa?
Perché lo fanno tanti deputati del Mezzogiorno, e anche non del Mezzogiorno? Questo meccanismo fa male a tutta l'Italia, non solo al Sud.
Mi chiedo perché questa questione è diventata urgente, da fare ad ogni costo nonostante le evidenze di realizzare una politica perequativa effettiva in un contesto in cui da trent'anni l'Italia non riesce ad avere una crescita economica decente. Si può immaginare un meccanismo di redistribuzione dei poteri dell'interno della Repubblica e della governance in un momento così lungo di crisi e di mancata produzione della ricchezza?
Se tutto questo vi sentite di assumerlo sulla vostra responsabilità fatelo. In Puglia e nelle Regioni del Sud in qualche maniera faremo. Voi siete il Parlamento sovrano, il popolo italiano si esprime attraverso voi e quindi mi auguro che decidiate per il meglio.
È una delle poche cause che so di perdere prima ancora di cominciarla. Ma siccome è una causa giusta, va comunque combattuta”.

Al termine dell’incontro, rispondendo ai giornalisti il presidente Emiliano ha dichiarato:
“Hanno già deciso tutto. C'è uno scambio tra i centralisti di Fratelli d'Italia, che vogliono l'elezione diretta del premier, e gli autonomisti regionalisti della Lega che vogliono tenersi i soldi nel loro territorio e vogliono togliere funzioni e competenze allo Stato centrale. Quindi un meccanismo strabico che già è in atto perché, per esempio, tutto il Mezzogiorno è già stato sostanzialmente totalmente commissariato per i fondi di sviluppo e coesione, le ZES, anche sui fondi europeo, dal ministro Fitto che lesina ancora questi finanziamenti che non arrivano e ha leso già le prerogative delle regioni, in pochi mesi di governo. Quindi una situazione difficile in cui stanno cambiando la Costituzione materiale ancora prima che l'autonomia decolli, perché il patto di governo di questa alleanza si mantiene su questo accordo e il sud ne paga le conseguenze. Dobbiamo valutare se  la legge sulla Autonomia differenziata sia impugnabile, cioè se sia possibile e in che maniera ricorrere alla Corte costituzionale; e se sia possibile il referendum, visto che hanno fatto delle furbizie: hanno inserito la norma in un annesso finanziario, sperando di approfittare della giurisprudenza della Corte Costituzionale che dice che, se la norma anche “non finanziaria” dovesse essere inserita in un annesso finanziario, non è possibile il referendum perché sarebbe una norma “fiscale”.  E la Costituzione non consente di fare il referendum su una norma fiscale. C’è  poi anche la questione della maggioranza rafforzata al cinquanta percento dei componenti con la quale vanno varate le intese. Si sostiene da parte di alcuni studiosi che se la legge è rafforzata, quindi non è approvata come le leggi ordinarie, non sia possibile neanche su quella il referendum e la rimessione della legge al vaglio della Corte costituzionale. Comunque sono tutte questioni da approfondire con i tecnici. Per questo la Regione Puglia si è dotata di task force che mi auguro mi dia i consigli giusti”.

 

Link video dichiarazione Emiliano

http://rpu.gl/jgs2W

Pubblicato il 15 marzo 2024