Efficienza idrica nel bacino Mediterraneo, il contributo italiano a MEDISS

Nella rete Palestina/Giordania/Tunisia, a lavoro sul fronte ENI CBC MED dell’efficienza idrica nell’ambito del progetto “Mediterranean Integrated System for Water Supply” (MEDISS), l’Italia si inserisce con due partner dalle molteplici esperienze nel settore: l’Ente Acque della Sardegna (ENAS) e l’Università degli Studi di Cagliari (Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni - CIREM sez. CRENoS/Scienze Economiche e Aziendali).

Per il primo ente interviene il coordinatore Maria Antonietta Dessena, per il secondo il responsabile scientifico Giovanni Sistu.

“MEDISS agisce su tre livelli, per incrementare l'uso di acqua non convenzionale, (principalmente acque reflue depurate), contribuire alla desalinizzazione delle acque salmastre, e, insieme, lavorare alla promozione delle Best Agricultural Practices e delle energie rinnovabili – dicono gli esperti in una doppia intervista – Per raggiungere gli obiettivi prefissati, in ogni area pilota il progetto sviluppa azioni diverse e specifiche”.

In Italia, in particolare, nel sito pilota di Arborea (Sardegna), sarà installato un impianto innovativo di stripping a membrane dell'ammoniaca per fertilizzazione. “I fertilizzanti prodotti verranno testati nella stessa area pilota – spiegano – nella quale verrà monitorato il processo di assorbimento sia in ambito colturale che dal punto di vista ambientale, soprattutto sui suoli e le falde. Si tratta di un sistema utilizzato per la prima volta in ambito agricolo sui reflui animali, che probabilmente potrà svolgere in futuro un ruolo interessante come esperienza pilota nell’ambito delle iniziative tese a ridurre le condizioni di criticità presenti nelle aree agricole con alta vulnerabilità da nitrati”.

Si lavora, dunque, per favorire la governance dei processi di gestione della risorsa idrica nel bacino del Mediterraneo, anche attraverso l’integrazione transfrontaliera dell’azione di governo e la condivisione di soluzioni innovative per problemi comuni. “La disponibilità limitata di acqua – sottolineano gli esperti – è un problema condiviso da molti paesi MED, seppure con notevoli differenze tra loro. I paesi del Sud e dell'Est sono particolarmente colpiti e tre dei quattro paesi MEDISS (Palestina, Giordania e Tunisia) soffrono di carenza strutturale di acqua, con meno di 500 m3 / pro capite / anno. La Sardegna, d'altra parte, è una delle regioni EUMC con meno risorse idriche e più alto rischio di desertificazione”.


L’attuale quadro di cambiamento climatico, che accentua le disparità sociali e le fragilità, chiama così l’iniziativa ENI CBC MED ad un’azione istituzionale innovativa e capace di percorrere nuove strade, anche grazie alle politiche di Vicinato. “La capacità di innovare ai margini, soprattutto nell’azione di governo da parte delle amministrazioni locali assume un valore dimostrativo rilevante – concordano Maria Antonietta Dessena e Giovanni Sistu – Realtà nazionali e regionali diverse, che vivono situazioni geopolitiche di forte criticità perché deboli nella capacità di condizionare le strategie politiche dei soggetti con più forza istituzionale, hanno potenzialità per realizzare azioni innovative di valore generale, in particolare in un settore strategico per l’equilibrio sociale come l’agricoltura”.

Approfondimenti sul progetto.

Pubblicato il 29 maggio 2020