Previsione, monitoraggio e allertamento

Previsione effetti al suolo

La fase di previsione è articolata in tre funzioni:

  1. assimilazione dei dati osservati ed elaborazione della previsione sinottica circa la natura e l’intensità degli eventi attesi;
  2. previsione degli effetti al suolo (Vedi Appendice 4 – TABELLA DELLE ALLERTE E DELLE CRITICITÀ) che la manifestazione dei fenomeni meteorologici attesi può determinare su ciascuna Zona di allerta in cui è suddiviso il territorio regionale;
  3. valutazione del livello di criticità complessivamente atteso in ciascuna Zona di allerta, ottenuta anche attraverso il confronto tra le previsioni meteorologiche elaborate dal DPC ed i valori delle soglie adottate.

Sulla base di Previsione Sinottica, QPF e, se del caso, dell’Avviso meteo, il CFD procede alla stima degli effetti al suolo, anche alla luce della situazione idrologica pregressa e di eventuali riscontri acquisiti dal territorio, e valuta il grado di criticità su zone di allerta regionali in funzione del raggiungimento o superamento di soglie articolate su tre livelli, oltre ad un livello di criticità assente (codice verde):

Si procede quindi all’elaborazione e diffusione quotidiana del Bollettino di criticità per rischio idrogeologico ed idraulico e, se del caso, all’emissione di un Avviso di criticità regionale per rischio idrogeologico ed idraulico.

Nel caso sia valutata una criticità ordinaria, moderata o elevata viene emesso un Messaggio di allerta per rischio meteorologico, idrogeologico e idraulico in cui vengono indicati il livello di allerta dichiarato e la Fase operativa attivata dalla struttura di Protezione Civile. Di conseguenza ogni componente del Sistema Regionale di Protezione Civile è tenuto a dichiarare la fase operativa assunta, sulla base della propria capacità di risposta all’evento previsto, e ad attivare le principali azioni di protezione civile, così come definito nei Piani di emergenza.

Attività di monitoraggio e sorveglianza

Durante un evento, la fase di monitoraggio e sorveglianza si realizza attraverso l’osservazione qualitativa e quantitativa, diretta e strumentale, dell’evento meteo-idrologico in atto. I dati rilevati vengono utilizzati congiuntamente all’impiego di modelli afflussi-deflussi per:

  • la formulazione di nuovi scenari di criticità, ovvero l’aggiornamento degli scenari previsti in base all’evoluzione dell’evento in atto, e la verifica del livello di criticità, in essere e previsto, attraverso il confronto delle misure rilevate con le soglie adottate e/o con eventuali riscontri comunicati dal territorio;
  • fornire alle strutture e agli Enti competenti in materia di protezione civile ai diversi livelli territoriali (SOIR, Prefetture-UTG, Province e Comuni) dati ed informazioni di supporto alle decisioni in merito alle azioni da intraprendere al fine di mitigare l’impatto sul territorio degli eventi meteorologici avversi.

L’evoluzione del fenomeno in atto viene descritta nel Bollettino di aggiornamento.

Nel tempo differito, l’attività di analisi e studio, consiste in una descrizione pluvio-idrometrica dell’evento concluso, effettuata sulla base del confronto tra i dati storici disponibili e le rilevazioni strumentali riguardanti l’area interessata, oltre che tenendo opportunamente in conto le eventuali comunicazioni sugli effetti al suolo pervenute dal territorio. Per eventi di particolare rilievo, in rapporto alla fenomenologia e ai danni generati, le analisi, le valutazioni e le informazioni reperite vengono compendiate in un Rapporto d’evento.

Sistema di Allertamento Regionale

Il Sistema di Allertamento Regionale è stato realizzato al fine di ridurre i danni per le persone ed i beni in caso di eventi meteorologici o idrogeologici particolarmente intensi.

Se sono previsti eventi, il Centro Funzionale Decentrato emana un livello di allerta (gialla, arancione, rossa) per le zone interessate. A seguito dell’allertamento per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, ai vari livelli territoriali (Comune, Provincia, Città Metropolitana, etc.), si valutano le Fasi Operative da adottare (attenzione, pre-allame, allarme) ai fini dell’attivazione delle principali attività previste nei Piani di Protezione Civile.

È tuttavia prevista l’attivazione di una Fase operativa minima per ciascun livello di allerta:

  • l’attivazione diretta almeno della Fase di attenzione per un livello di allerta gialla/arancione;
  • l’attivazione diretta almeno della Fase di pre-allarme per un livello di allerta rossa.

In Appendice 6 sono indicate le “Fasi operative minime” previste per ciascun livello di allerta, ovvero le “principali azioni” che ogni Amministrazione competente, ai diversi livelli territoriali, dovrebbe porre in essere, adeguandole alla propria specifica realtà territoriale e organizzativa, ed includere nell’ambito della pianificazione di emergenza.