⛪ Simbolo del patrimonio culturale abbandonato e dimenticato di 𝐁𝐚𝐫𝐢 𝐕𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚 è senza dubbio la 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐞𝐝 𝐞𝐱 𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐌𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧𝐨, uno dei luoghi religiosi più antichi della città: la sua costruzione risale al IX-X secolo d.C. durante la dominazione bizantina del capoluogo pugliese.
🧱 San Martino divenne un luogo cardine della vita sociale della città, la chiesa fu una delle prime scholae cantorum della città, frequentata particolarmente da bambini e adolescenti che qui ricevevano i primi insegnamenti musicali e non. Nel corso dei secoli, a seguito di guerre, distruzioni e ricostruzioni, il livello stradale di Bari si innalza comportando l’interramento totale dell’originario luogo religioso sul quale viene innalzata un’ulteriore edificio di culto. Dal 1500 la struttura subisce diverse trasformazioni che la porteranno a raggiungere l’aspetto attuale nel ’700 quando viene inglobata definitivamente nel Palazzo Bianchi Dottula.
🔎 Unico elemento artistico che la identifica sulla strada è il portale a timpano spezzato e la porticina grigia con una croce. A metà del ’900 però San Martino viene del tutto abbandonata, dando inizio a un lungo periodo di oblio e degrado. Nei primi anni ’70, durante alcuni interventi di consolidamento del pavimento, vengono ritrovati, a circa 3 metri di profondità, preziosi affreschi risalenti al XII sec., resti murari e pavimentali dell'originario luogo di culto ed anche la tomba con lastra sepolcrale del sacerdote Smaragdo, maestro di canto e rettore della chiesa nel periodo bizantino.
🤝 Dopo 60 anni di abbandono, grazie alla disponibilità della famiglia Mitolo, proprietaria del bene, la chiesa di San Martino è stata affidata all'𝐀𝐩𝐬 𝐌𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧𝐮𝐬.
🫵 E nella tua città ci sono luoghi nascosti ma ricchi di storia? Raccontalo a #dimmidipuglia inviando testo e foto a redazione.social@regione.puglia.it
Martinus - spazio arte tempo
Grazie a Giancarlo Liuzzi